Secondo la tradizione taoista, Laozi, il saggio fondatore del Taoismo, deluso dalla corruzione, dal declino morale e dalla decadenza del sistema politico e sociale, decise di abbandonare la propria posizione presso la corte e ritirarsi verso l’Ovest, oltrepassando i confini dell’Impero. In groppa a un bufalo, arrivò al passo Hangu, dove incontrò Yinxi, il guardiano del passo. Yinxi era un ufficiale dell’Impero, un uomo di potere e saggezza, che riconobbe immediatamente la grandezza di Laozi. Sapendo che il maestro stava per abbandonare il mondo, Yinxi lo pregò di lasciare un insegnamento scritto. Fu così che Laozi dettò il “Daodejing”, uno dei testi più profondi e misteriosi della filosofia cinese.
In alcune versioni della leggenda, dopo aver ricevuto l’opera, Yinxi fa una scelta radicale: lascia il suo posto di prestigio e si unisce a Laozi nel viaggio verso l’Ovest, abbandonando il mondo conosciuto e sicuro dell’Impero per avventurarsi nelle terre ignote e misteriose.
Yinxi e il confine
La figura di Yinxi, il guardiano del passo, è estremamente simbolica. Egli si trova fisicamente al confine tra due mondi: da un lato, l’Impero, con le sue leggi, i suoi ordini e il suo potere. Dall’altro lato, ci sono le terre misteriose dell’Ovest, un luogo di cui si conosce poco, un regno ignoto, dove Yinxi non ha alcun potere né controllo.
Questa posizione di confine può essere letta come una metafora della condizione di chi si trova davanti a una scelta spirituale. Da una parte, il mondo delle certezze, del riconoscimento sociale, delle identità costruite. Il mondo in cui il nostro ruolo e la nostra identità ci danno sicurezza. Dall’altra, il cammino verso l’ignoto, verso una dimensione più profonda, spirituale, ma anche incerta e priva di garanzie.

Il confine tra il conosciuto e l’ignoto
Yinxi incarna il dilemma esistenziale di chi si trova a un bivio: restare nel mondo delle sicurezze, dove tutto è conosciuto, dove abbiamo una posizione, un ruolo sociale e un’identità ben definita, oppure abbandonare tutto per seguire una via spirituale che porta verso l’ignoto.
L’Impero rappresenta la nostra zona di comfort: il mondo familiare, il luogo dove siamo riconosciuti e in cui il nostro valore è misurato dal potere che esercitiamo, dai titoli che possediamo, dalle aspettative che soddisfiamo. Ma Laozi, col suo insegnamento, rivela a Yinxi che c’è qualcosa oltre tutto questo, una verità più vasta che non si può trovare restando confinati nei limiti del potere e del prestigio sociale.
Il deserto a Ovest rappresenta il cammino spirituale, un viaggio verso una verità che non può essere misurata in termini di potere o riconoscimento. È un cammino incerto, dove non si è più “qualcuno”, dove le certezze crollano e si rimane soli con la propria ricerca interiore.
Una riflessione personale
La figura di Yinxi può diventare uno specchio per chiunque si trovi davanti a una scelta importante nella vita. Il confine tra l’Impero e l’Ovest è il simbolo di quel momento in cui ci rendiamo conto che c’è qualcosa di più profondo oltre la routine quotidiana, oltre i ruoli che ricopriamo, oltre i successi che ci definiscono. È il momento in cui ci chiediamo se restare nel sicuro delle nostre abitudini o avventurarci in un percorso di crescita personale o spirituale, nonostante l’incertezza che comporta.
Yinxi sceglie di seguire Laozi, abbandonando il suo potere e le sue sicurezze per cercare una verità più profonda. La sua scelta ci invita a riflettere: siamo disposti ad abbandonare il nostro “ruolo di guardiano”, per avventurarci nell’ignoto, alla ricerca di un significato più grande?
È una domanda che ognuno di noi, prima o poi, si trova a dover affrontare.
E tu, dove ti trovi lungo il confine tra il mondo delle certezze e il cammino verso l’ignoto?